ISOLE FLEGREE E PONTINE

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ISOLE FLEGREE E PONTINE

Vivere il mare e la natura, rigenerando corpo e anima. Un itinerario affascinante e ricco di storia dove cogliere dal passato le peculiarità degli abitanti di queste isole. Tramonti da cartolina in cui perdersi.

Le isole flegree del Golfo di Napoli, fra le più belle e sicuramente le più famose del Mediterraneo, sono: Ischia, Procida, Vivara e Nisida. Il nome deriva dalla comune appartenenza di queste isole all’area geologica dei Campi Flegrei. L’isola di Capri, pur situata nel Golfo di Napoli, in prossimità della penisola sorrentina, non viene generalmente compresa nell’arcipelago flegreo, in quanto appartenente ad un’altra area geologica.


Questo gruppo di isole, tutelaeo come Area Marina Protetta Regno di Nettuno, sono ideali da visitare in barca a vela: una full-immersion per godere totalmente delle bellezze nascoste nel Golfo di Napoli, proseguendo il viaggio nel Golfo di Salerno per approdare nella meravigliosa Costiera Amalfitana, veleggiando tra Positano, Amalfi, Salerno, per poi raggiungere la Costiera Cilentana, Agropoli, Paestum (sito archeologico) e altre meravigliose bellezze naturali.


Tra le isole flegree spicca Ischia, chiamata anche l’Isola delle Sirene, , un’isola che nel tempo ha conquistato viaggiatori e turisti da ogni parte del mondo per le bellezze che contraddistinguono il suo territorio, dove si alternano spiagge, calette, insenature e litorali (spiaggia dei Maronti, spiaggia di Cartaromana, baia di Sant’Anna e di San Montano) e ampie spiagge (San Francesco, Cava dell’Isola e di Citara), utilizzate anche a scopo terapeutico (terme). Inoltre tutta l’isola è apprezzata per i suoi pittoreschi paesini e la vita notturna, soprattutto nei caratteristici locali fronte porto, oggi adibiti a ristoranti. Con più di 62.000 abitanti su una superficie di 46,5 km quadrati, è la terza più popolosa isola italiana, dopo Sicilia e Sardegna.


Come tutte le isole flegree, anche Procida è di origine vulcanica. L'isola si formò in seguito all'eruzione di almeno quattro diversi vulcani, oggi completamente spenti e in gran parte sommersi. E’ la più piccola delle tre isole maggiori del golfo di Napoli (le altre due sono Ischia e Capri) ed anche quella più vicina alla terraferma, distando solo 3,4 km dalla penisola flegrea. Procida non ha il richiamo delle altre due isole del Golfo, affermate tappe del turismo internazionale, eppure quest’isola, piccola e colorata, è stata fonte di ispirazione negli anni passati per vari autori ed oggi ricordata per almeno tre capolavori, i romanzi “Graziella” di Alfonso de Lamartine e “L'isola di Arturo” di Elsa Morante ed il film “Il Postino”, l'ultima interpretazione di Massimo Troisi prima della sua morte.


Vicino a Procida, collegata attraverso un sottile ponte, c'è un'altra piccola isola, Vivara, a forma di mezzaluna, attualmente disabitata ed adibita a riserva naturale. Vivara è una minuscola oasi di natura popolata solo da animali, cuore dell’Area Marina protetta Regno di Nettuno, di cui fanno parte anche Ischia e Procida. A lungo inagibile, ha riaperto al pubblico solo nella primavera del 2013. L’accesso è però fortemente controllato e riservato a gruppi ristretti. Per informazioni e prenotazioni: Associazione Vivara (info: 347.7711979 - www.vivara.it).


L'isola di Nisida, facente parte dei Campi Flegrei, è di forma quasi perfettamente circolare ed è da alcuni decenni collegata alla terraferma da un lungo pontile in pietra. L'isola non è accessibile in quanto ospita l'Istituto Penale Minorile di Napoli. Già sede dell'Accademia Aeronautica, oggi a Pozzuoli, l'isola è divisa tra un presidio militare e il carcere minorile aperto nel 1934.
Secondo la tradizione omerica lo spazio di mare fra Nisida e Capri è il luogo in cui vivevano le sirene che tentarono Ulisse….

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Procida

Procida
17°
Fair
Wind: SE 4.83km/h

E’ la prima isola che incontriamo partendo dalla costa ed è anche la più piccola. Merita senz’altro una tappa ed il periplo dell’isola per scorgere piccole baie nascoste, bagnate da un profondo mare di un intenso blu. Procida e’ molto suggestiva con le sue casette color pastello. I piccoli abitati sono per lo più borghi di pescatori. Qui sembra che il tempo si sia fermato. Un’atmosfera tranquilla e rilassante, come i suoi abitanti molto ospitali e sempre sorridenti.

La storia

L'isola di Procida è molto antica. Delle tre maggiori isole del golfo di Napoli, Procida è la più piccola ma fu tra le prime ad essere abitata.
Tra il XVII e XVI secolo a.C., fu abitata dai Micenei.Tra l'VIII e il VII secolo a.C., probabilmente risiedettero i Cumani ai quali, secoli dopo, seguirono i Romani.
Nel VI secolo d.C. Procida fu annessa al territorio di Napoli sotto la giurisdizione del Conte di Miseno. Procida subì numerose scorribande saracene: dai Visigoti ai Vandali.
Intorno al X secolo, si contano sull'isola i primi insediamenti benedettini che si stabilirono a Santa Margherita Vecchia a Marina Chiaiolella. A seguito delle continue incursioni saracene, andò consolidandosi il borgo di Terra Murata. Intorno al XI secolo, venne costruita dai padri benedettini l'Abbazia di San Michele Arcangelo.
Nel XII secolo Procida divenne feudo dei Normanni insieme a Monte di Procida. Feudatari dell'isola furono i "da Procida" con il famoso Giovanni da Procida, eroe dei vespri siciliani, primo e grande signore dell'isola.
Nel 1340 Procida, Monte di Procida e la piccola Vivara furono acquistate dalla famiglia Cossa alla quale, nel secolo successivo, segui la dinastia degli Aragonesi.
Nel 1529, il re Carlo V d'Asburgo affidò Procida ai d'Avalos ai quali si deve la costruzione del Castello d'Avalos, palazzo signorile e fortezza che, con i Borbone divenne residenza reale e successivamente ancora Francesco I nel 1831, trsformò il palazzo in carcere con la costruzione di un’altra per le guardie.

Da vedere

Una passeggiata a Terra Murata che rappresenta il primo centro abitato dell’isola, consente al visitatore di ripercorrerne la storia. L’Abbazia di San Michele Arcangelo, Il Belvedere di Via Borgo, il Castello d’Avalos e il Convento di Santa Margherita, sono solo alcune delle bellezze storiche presenti nel borgo antico.
La Marina di Corricella è la marina più antica dell’isola ed è molto pittoresca con le sue casette color pastello incastrate le une all’altra, in un’architettura molto suggestiva, così come suggestivo è il porticciolo dove è possibile ancora vedere i pescatori con le loro reti.

Le spiagge

La Chiaiolella spiaggia di fronte all'isola di Ischia, attrezzata e con diversi stabilimenti balneari è il punto di ritrovo per i ragazzi.

 Al lato opposto alla Chiaiolella c'è la Spiaggia della Chiaia. Essendo più difficile da raggiungere a piedi, ha il vantaggio di essere meno affollata. E' molto riparata dal vento e la sua posizione e i bassi fondali le danno l'aspetto di una piscina naturale.

 La Spiaggia del Pozzo Vecchio, resa famosa dal film “Il postino” ha la forma di un ferro di cavallo. E' molto carina e accogliente.

 Più isolate, ma caratterizzate dall'acqua cristallina, sono la spiaggia del Faro e quella del Fiumicello.

Per chi naviga

I. DI PROCIDA - MARINA DI PROCIDA
 Il porto di Marina di Procida (Sancio Cattolico) si trova immediatamente ad Est del porto commerciale nella parte Nord dell'Isola di Procida. La riva è banchinata ed è protetta ad Est dal molo di sottoflutto, ad Ovest dal molo mediano del porto commerciale e a Nord da un lungo molo di sopraflutto che si diparte perpendicolarmente da quello mediano. Internamente ci sono due pontili fissi a cui sono ancorati 7 pontili galleggianti.

Orario di accesso: continuo.

Fari e fanali: 2364.2 – fanale a luce fissa verde, 2 vert., sul molo a dritta entrando; - 2364.3 fanale a luce fissa rossa, 2 vert., sul molo di Levante, entrando a sinistra.

Fondo marino: sabbioso.

Fondali: in banchina da 1,5 a 3,0 m.

Radio:Vhf canale 06.

Telefono: Marina di Procida spa - v. Roma, 1 - 80079 Procida (NA) – tel./fax 081.8969668; E-mail: info@marinadiprocida.191.it

Posti barca: 491.

Lunghezza massima: 30 m circa.

Venti: Est-Ovest.

Traversia: Nord-Ovest.

Ridosso: da scirocco e libeccio.

Rade sicure più vicine: Chiaia.

Coordinate

MARINA DI PROCIDA - I. DI PROCIDA
WP 40°46',02 N 14°01',99 E

Curiosità

Festa patronale: si festeggia il 29 settembre in onore del patrono S.Michele Arcangelo. La statua del santo viene esposta dinanzi all’altare maggiore e poi portata in processione per le strade del paese.

Nel Cinema: Un film tra tutti va ricordato perché in questa isola ambientato e girato: “Il Postino”. In giro per le stradine di Procida diverse targhe ricordano Massimo Troisi che tanto ha amato questa isola.

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Ischia

Ischia
17°
Fair
Wind: SE 4.83km/h

Famosa per le sue terme e per la natura rigogliosa, Ischia è l'isola più popolosa dopo la Sicilia e la Sardegna.

La storia

Anche l'isola di Ischia è molto antica. Infatti i diversi ritrovamenti di cocci di argilla testimoniano la presenza di abitanti sin dalla preistoria e dell'età della pietra. Nel 770 a.C. I Greci fondarono a Ischia la prima colonia. Nel I sec. a.C. Fu dominata dai Romani ma poi l'isola fu sommersa da una eruzione vulcanica. Con un salto di diversi secoli, l'isola fu Bizantina, longobarda e poi normanna nel 12° sec. Fu poi aragonese, asburgica e infine borbonica.

Da vedere

Per avere un'idea dei trascorsi storici dell'isola, occorre visitare il Museo di Villa Arbusto e gli Scavi di Santa Restituta.
La passeggiata a terra deve prevedere almeno il percorso che dal porto conduce a Ischia Ponte, dove vi si ritrova la caratteristica architettura delle casette addossate le une alle altre. Da qui è facile raggiungere il Castello Aragonese. Altra visita merita il comune di Forio che da Piazza San Gaetano  fino al maestoso Torrione, apre ai visitatori un percorso caratteristico fatto di viuzze, casette e chiese e, che rappresenta un altro dei centri storici dell’isola. Per chi è interessato ad un “bagno di benessere” non può mancare una sosta di qualche ora in una delle diverse strutture termali presenti. Proprio a Forio c’è uno dei centri termali più grande.

Le spiagge

Dal mare Ischia offre uno scenario ricco di calette e grotte. Da non perdere la Spiaggia di Cartaromana e la Baia di Sorgeto dove, grazie alle sorgenti termali, l’ acqua è sempre calda.  Da vedere anche è la Nave di Pietra, uno scoglio che secondo la leggenda era la nave che Ulisse ha adoperato per il suo rientro ad Itaca.

Per chi naviga

PORTO DI ISCHIA
Porto d'Ischia è un porto naturale completamente banchinato riparato da un molo curvilineo di sopraflutto.

Pericoli: in entrata fare attenzione alle secche ai lati del canale d'ingresso e alla secca chiamata Serpara che si estende da NW a SE, a levante del faro.

Orario di accesso: continuo.

Accesso: contattare Circomare Ischia (canale 13 vhf) ad una distanza di circa 1/2 M dall'imboccatura.

Fari e fanali: 2370 (E 1614) - faro a lampi lunghi bianchi, periodo 6 sec., portata 16 M sul Castello d'Ischia (visibile da 119° a 001); 2374 (E 1608) - (Nautofono) faro a lampi bianchi con settore rosso, periodo 3 sec, portata 15 M nel settore bianco e 12 M nel settore rosso, sull'estremità del molo (settore bianco visibile da 197° a 127°; settore rosso visibile da 127° a 197°); 2378 (E 1610) - fanale a lampi verdi, periodo 3 sec, portata 8 M, sulla banchina a dritta entrando; 2382 (E 1612) - fanale a lampi rossi, periodo 3 sec, portata 8 M, sulla banchina a sinistra entrando (visibile da 196° a 217°).

Fondo marino: fango e sabbia.

Fondali: in banchina da 1,2 a 3,6 m. In porto da 0,7 m a 3,6 m.

Radio: Vhf canale 13.

Posti barca: 200 di cui 3 per il transito.

Lunghezza massima:50 m.

Divieti: di ancoraggio davanti al cantiere ex Argita.

Venti: tramontana, grecale e scirocco.

Ridosso: il porto è ridossato da tutti i venti.

Rade sicure più vicine: rada di Carta Romana a ridosso del Castello Aragonese; rada antistante la spiaggia degli inglesi a ponente del molo di sopraflutto del porto.

Esperto Locale:Sig. Ferrandino cell. 330.557937.


PORTO DI FORIO
Il Porto di Forio si trova nella parte NW dell'isola di Ischia. E' protetto a Ovest da un molo banchinato e a Est da un molo di sottoflutto. Internamente troviamo una banchina ad “L” che divide in due lo specchio acqueo; la testata di detta banchina è utilizzata dagli aliscafi di linea.

Pericoli: a WNW del nuovo molo di sopraflutto a poco meno di 500 m di distanza affiorano i due scogli delle Camerate. Da gennaio del 2000 gli ultimi 50 m del molo di sopraflutto sono stati abbattuti da una mareggiata. Il fanale verde posto sulla testata del molo di sopraflutto è stato divelto da una mareggiata; in sostituzione di esso è stata posta una boa verde luminosa periodo 2 sec., portata 4 M.

Orario di accesso: continuo.

Accesso: tenere la destra e dare la precedenza alle unità in uscita; accedere a velocità non superiore a 3 nodi; prestare attenzione alle unità passeggeri in manovra.

Fari e fanali: 2395 (E 1600) - fanale a lampi verdi e rossi periodo 3 sec., portata 4 M sulla testata del molo di sopraflutto (settore verde visibile da 166° a 014°, rosso da 014° a 166° sugli scogli esterni al porto); 2396 (E 1600.5) - fanale a lampi rossi periodo 3 sec., portata 2 M sulla testata del molo di sottoflutto (mantenersi a non meno di 50 m dal fanale).

Fondo marino: sabbioso.

Fondali: da 1 a 8 m.

Telefono: Marina di Forio v. C. Colombo loc. porto tel. 081.997715 cell. 393.9497346 www.marinadiforio.it
E-mail: info@marinadiforio.it

Radio: vhf canale 06 – 16.

Posti barca: 350 di cui 8 per il transito.

Lunghezza massima: 40 m.

Divieti: di ormeggio sulla testata del pontile ad “L”. Venti: tramontana, maestrale.

Traversia: ponente.

Ridosso: dai venti del II e III quadrante.

Rade sicure più vicine: ancoraggio in 13 m d'acqua sulla congiungente Punta Caruso testata del molo a 300 m circa.

Coordinate

PORTO D'ISCHIA - I. D'ISCHIA
40°44',82 N 13°56',58 E

FORIO - I. D'ISCHIA
40°44',38 N 13°51',60 E

Tab 4

Ventotene

Ventotene
17°
Fair
Wind: SE 4.83km/h
La storia

Nasce da una serie di eruzioni vulcaniche di un milione di anni fa, ma l'uomo vi mise piede tra il XVI e il XVII sec. a.C.in piena Età del Bronzo. Il momento di massima colonizzazione fu nel periodo romano. Nel I sec. a.C. Augusto la volle come terra di confino. In epoca borbonica Ventotene ebbe un nuovo processo di urbanizzazione che ha lasciato molte testimonianze. Basti pensare al borgo che si è sviluppato intorno al Porto Romano e al maestoso Carcere di Santo Stefano.

Da vedere

A terra come da mare Ventotene offre molto ai suoi visitatori. Da vedere a terra Le Cisterne Romane, la Villa Imperiale di Giulia e il Carcere Borbonico;
da mare, molto caratteristico il percorso dal Porto Romano fino alla spiaggia di Cala Nave contraddistinta dagli scogli di Nave di fuori con lo Scoglitiello e dal faraglione della Nave di Dentro; da qui si può procedere fino a raggiungere l'antica Peschiera romana, una serie di vasche scavate nella roccia, luogo in cui è molto suggestivo fare il bagno in quanto sembra una piscina naturale archeologica.

Le spiagge

Cala Rossano, spiaggia di sabbia chiara a nord est dell'isola, dove si trovano anche dei punti di ristoro;

Parata della Postina, spiaggia di sabbia e ciottoli dove si trova uno scoglio di tufo che ha una forma particolare ad arco tale da formare una grotta molto suggestiva;

Spiaggia della Cetarola che si trova ai piedi dell'omonimo castello, raggiungibile da terra con una lunga scalinata;

da non perdere la Spiaggia di Parata Grande, spiaggia tra altissime scogliere che per la sua bellezza è rientrata nel programma di tutela del Parco Marino di Ventotene;

Punta Pascone, per gli amanti del diving, in quanto a 300m di profondità vi è un tunnel dove vivono spugne, anemoni di mare ed altre specie di rara bellezza.

Per chi naviga

Il Porto Nuovo di Ventotene si trova a nord del porto vecchio ed è protetto da un molo di sopraflutto banchinato, lungo circa 367 m; alla radice del molo di sopraflutto c'é una banchina di 70 m dove ormeggiano i traghetti di linea.

Pericoli: nel transitare vicino al fanale verde mantenersi ad almeno 20 m da esso per la presenza di alcuni scogli affioranti.

Orario di accesso: continuo.

Accesso:con venti del I quadrante nonché con vento da maestrale possibilità di forte risacca in porto.

Fari e fanali: 2286 (E 1592) - faro a lampi bianchi, periodo 5 sec., portata 15 M, a sinistra del Porticciolo (visibile da 158° a 022°; occultato da 288° a 307° dall'Isola di S. Stefano; visibile da 025° a 030° da un'altezza di 9 m per una distanza di 1 M); 2288 (E 1594) - fanale a lampi rossi, periodo 5 sec., portata 8 M, sul molo di sopraflutto; 2288.2 (E 1595) - fanale a lampi verdi, periodo 5 sec., portata 4 M, sull'estremità della scogliera di sottoflutto; 2290 – (riflettore radar) boa a lampi gialli, periodo 5 sec., portata 4 M indica limite riserva marina isola di Ventotene; 2290.3 – (riflettore radar) boa a lampi gialli, periodo 5 sec., portata 4 M indica limite riserva marina isola di Ventotene; 2290.5 – (riflettore radar) boa a lampi gialli, grp. 2, periodo 10 sec., portata 4 M indica limite riserva marina isola di Ventotene; 2290.7 – (riflettore radar) boa a lampi gialli, grp. 2, periodo 10 sec., portata 4 M indica limite riserva marina isola di Ventotene; 2292 (E1596) – (riflettore radar) fanale a lampi gialli, periodo 5 sec., portata 4 M indica limite riserva marina isola di S. Stefano; 2292.5 (E1596.1) – (riflettore radar) fanale a lampi gialli, periodo 5 sec., portata 4 M indica limite riserva marina isola di S. Stefano.

Fondo marino: sabbioso.

Fondali: da 2 a 5 m in banchina; 9 m al centro del porto.

Radio: canale 16 – 18 (Nautica Ventotene).

Posti barca: 40.

Lunghezza massima: 55 m.

Divieti: di ancoraggio, transito, sosta e pesca nello specchio acqueo (compreso tra l'imboccatura di Cala Rossano, il molo di sopraflutto e la banchina di riva) interessato dalle manovre delle unità di linea. Si può ormeggiare alla banchina carburante solo per il tempo necessario al rifornimento.

Venti: I quadrante.

Traversia: I quadrante.

Ridosso: dai venti meridionali.

Rade sicure più vicine: Cala Nave, Parata Grande.

Coordinate

CALA ROSSANO(PORTO NUOVO)
WP2 40°48',07 N 13°26',02 E

Curiosità

Festività: dal 20 al 27 settembre festa patronale in onore di Santa Candida. Oltre alla processione per mare con la statua, il Comune presenta un programma di eventi tra cui molto particolare è la gara di mongolfiere di carta realizzate dagli studenti dei vari istituti scolastici. La settimana di festeggiamenti si conclude con i fuochi pirotecnici a mare.

Nel cinema: qui è stato girato il film “Ferie d'agosto” di Paolo Virzì e “La messa è finita” di Nanni Moretti.

Tab 5

Ponza

Ponza
17°
Fair
Wind: SE 4.83km/h
La storia

La presenza dell'uomo sin dalla preistoria è testimoniato dai resti di lavorazione dell'ossidiana rinvenuti. Non ci sono molte testimonianze invece del periodo tra il 1100 e il 313 a.C. L'isola fu sicuramente di passaggio per i Fenici le popolazioni Italiche e dagli Etruschi. I Greci la utilizzarono come base per l'espansione nel Tirreno e nel resto del Mediterraneo. Sotto il dominio Romano Ponza visse un periodo di espansione grazie alla flotta militare e allo sviluppo dei traffici marittimi. Con Ottaviano Augusto Ponza e le altre isole divennero luoghi di confino anche per le donne (Lex Iulia de pudicitia) per correggere i compor tamenti immorali. Di questo periodo sono testimonianze gli acquedotti, le ville, le peschiere, le cisterne.
Da allora non si hanno molte testimonianze fino al Medioevo, in cui Ponza divenne un fiorente centro religioso. A partire dal IX sec. fu saccheggiata più volte dai pirati Saraceni e solo a partire dal 1202 grazie alla Bolla con cui Papa Innocenzo III affidò l’Abbazia di Santa Maria ai frati cistercensi. Nel 1435 passò dagli Aragonesi che intanto avevano scacciato i monaci cistercensi, agli Angioini.
Il periodo che precede l’epoca borbonica, Ponza fu nuovamente e più volte saccheggiata dai pirati: dopo i saraceni con il Pirata Barbarossa, anche i turchi disseminarono morte e distruzione. Obiettivo dei Borboni fu proprio la difesa dell’arcipelago e con l’ultima battaglia del 1757 misero pace alle terre tanto martiriate. Iniziò un periodo florido e Ponza fu colonizzata da molte famiglie ischitane. Nel 1857 Ponza fu raggiunta dalla spedizione di Pisacane, impresa che finì tragicamente con lo Sbarco a Sapri. Con Giuseppe Garibaldi che sconfisse il Regno delle Due Sicile nel 1861 Ponza fu annessa al Regno d’Italia.
Nel corso regime fascista, Ponza fu destinata a luogo di confino.

Da vedere

Il Porto borbonico rappresenta il nucleo più vivace di tutta l’isola e merita sicuramente una passeggiata.

Il Giardino Botanico all’interno di una villa ottocentesca, si trova sulla collina del Belvedere Borbonico in una posizione da cui poter ammirare un panorama spettacolare, soprattutto al tramonto.

Dal mare Ponza si presenta con scenari sempre vari. Un’alternanza di spiagge e alte scogliere, grotte e piscine naturali.

Le spiagge

Per citare i luoghi più suggestivi:

la Spiaggia di Chiaia di Luna con le pareti rocciose che raggiungono i 100 metri di altezza; Le grotte di Pilato, all’ interno delle quali vi sono i cosiddetti “bagni di Pilato” facenti parte della villa romana di cui sono ancora visibili dei resti sul promontorio. Vi sono cinque vasche di cui quattro coperte e una all’aperto in cui si allevavano e riproducevano alcune tipologie di pesci;

Cala Feola con una miriade di scoglietti che formano delle piscine naturali;

l’Arco Naturale, molto suggestivo, le Grotte Azzurre e le Grotte dello Smeraldo. Più affollata la Spiaggia del Frontone in quanto esiste un servizio di trasporto molto frequente dal porto;

La baia di Capo bianco ricca di grotte e di insenature e il caratteristico passaggio di Capo Bianco, piccola grotta in cui nidifica il falco pellegrino.

Per chi naviga

Il porto di Ponza è delimitato a nord dal molo Musco riparato da una scogliera che corre parallelamente ad esso; la banchina Tenente di Fazio si trova nella parte sud del porto: può ospitare solo piccole imbarcazioni a causa del limitato pescaggio. La banchina nuova corre anch'essa lungo la parte meridionale del porto ed ha fondali intorno ai 6 m. Un dente di attracco per navi di linea si trova tra le due banchine sopracitate. Nella stagione estiva vengono posizionati alcuni pontili galleggianti destinati alle imbarcazioni da diporto. L'ormeggio in rada non è più possibile (zona portuale interdetta all'ancoraggio dal 1° aprile al 30 settembre di ogni anno) dalla linea immaginaria congiungente fanale rosso testata scogliera avamporto con il fanale verde posto sullo Scoglio Ravia, tenendo presente che in detta zona rimangono comunque operativi gli specchi acquei assegnati ai gestori dei pontili galleggianti per consentire, nel restante specchio acqueo, l'evoluzione dei traghetti di linea.

Pericoli: porre attenzione a tre scogli affioranti davanti la spiaggia Marinella dei Morti (vedi pianetto).

Orario di accesso: continuo.

Accesso: mantenersi lontani dal fanale rosso posto sull'estremità della scogliera e porre attenzione ai mezzi di linea in manovra (Ordinanza n. 18/99 della Capitaneria di Porto di Gaeta). Fari e fanali: 2262 (E 1577) - faro a lampi bianchi, grp. 3, periodo 10 sec., portata 12 M su Capo Negro (Isola di Zannone) visibile da 060° a 280°; 2263 (E 1577.2) - faro a lampi lunghi bianchi, periodo 8 sec., portata 8 M su Punta Varo (Isola di Zannone) visibile da 270° a 044°; 2266 (E 1580) - faro a lampi bianchi, grp 4, periodo 15 sec., portata 12 M, sul colle La Rotonda della Madonna (visibile da 206° a 023°); 2270 - fanale a luce fissa rossa, portata 9 M, in un casotto in prossimità del faro precedente (visibile da 301° a 341° sulle secche Le Formiche); 2271 (E 1582) - fanale a lampi verdi, periodo 3 sec., portata 6 M, sullo Scoglio Rav.; 2273 (E 1583) - fanale a lampi rossi periodo 3 sec., portata 8 M, sull'estremità della scogliera di protezione (distanza di sicurezza 25 m); 2274 (E 1584) - fanale a lampi gialli, periodo 3 sec., portata 9 M, sull'estremità del molo; 2278 (E 1588) - faro a lampi bianchi, grp. 3, periodo 30 sec., portata 24 M, su Punta della Guardia (visibile da 225° a 155°; occultato da 118° a 136° dall'Isola di Palmarola); 2282 - fanale a lampi rossi, periodo 5 sec., portata 8 M, su casotto antistante il n. 2278 (visibile da 235° a 265° sulle secche Le Formiche).

Fondo marino: sabbia e roccia.

Fondali: in banchina da 2 a 4 m.

Radio: Vhf canale 16 - 14 Locamare Ponza.

Posti barca: 200 presso i pontili galleggianti.

Lunghezza massima: 35 m.

Divieti: è interdetto l'ormeggio/disormeggio di qualsiasi tipo di unità navale, nonchè il transito e la sosta veicolare e pedonale nel tratto di banchina denominata Molo Musco a partire dalla 11ª bitta sino alla 17ª compresa (testata banchina); nel periodo compreso tra il 1° aprile ed il 30 settembre di ogni anno è vietato ormeggiarsi in rada oltre la linea immaginaria congiungente il fanale rosso testata scogliera avamporto con il fanale verde posto sullo Scoglio Rav. Ordinanza n°11/05 dell'8/3/2005 (vedi pianetto).

Venti: ovest, nord-ovest e est.

Traversia: levante.

Ridosso: con venti di ponente.

Rade sicure più vicine: rada di Frontone con venti da ponente, Chiaia di Luna con venti da levante.

Coordinate

PONZA PORTO
40°53',84 N 12°57',96 E

Curiosità

Festività: il 20 giugno è la festa patronale in onore di S.Silverio, ma i festeggiamenti iniziano diversi giorni prima. La processione parte dalla chiesa della S.S.Trinità e si svolge prima a terra e poi a mare sulle barche dei pescatori.

Gastronomia: Molto rinomati i vini ponzesi. Tra tutti il bianco “Fieno di Ponza”.